Il fascino di Londra sta nel fatto che non si finisce mai di scoprirla,
e anche questa volta ci ha sorpresi: vederla dall’acqua ci ha consentito di ammirare la città con occhi diversi, le nostre convinzioni di città cupa e triste sono state stravolte, lasciandoci invece sbalorditi e carichi di entusiasmo.
Il Tamigi, che a dispetto della sua imponenza è lungo in realtà poco più di 200 km, si è rilevato un fiume molto vivace, con imbarcazioni di ogni genere che lo percorrono velocemente (persino gli anfibi della 2° guerra mondiale), e con tanta gente che lo abita nelle fantasiose house boat ormeggiate nei docks, che nei secoli scorsi servivano quali aree commerciali e che sono stati trasformati in bellissime aree residenziali e ricreative. Insomma, è un fiume dove scorre la vita.
L’acqua del fiume è marrone, non si può fare il bagno, le spiagge con le maree basse sono melmose e con le maree alte spariscono. Ma il Tamigi è imponente non solo per la sua grandezza ma anche per gli edifici che lo costeggiano e per i ponti che lo attraversano: passare sotto il Tower Bridge e davanti alla Torre di Londra, a fianco del Palazzo del Parlamento, fermarsi per una visita al Collegio Navale sono esperienze che rimangono scolpite nella memoria.
Ospiti di alcuni soci del Tower Hamlets Canoe Club, situato a poche centinaia di metri dal Tower Bridge, in due giorni ne abbiamo percorso circa 15 Km verso le sorgenti e circa 13 Km verso il mare.
E’ stato bello percorrerlo con le nostre piccole imbarcazioni e vedere la gente che dalle rive e dai 21 ponti che lo attraversano, ci guardava meravigliata, ci salutava e fotografava. E sì, noi così piccoli in un fiume così grande, con le onde alte delle maree che ci mandavano su e giù come fossimo sull’altalena. Che bello sfruttare la corrente veloce delle maree che prima ti porta da una parte e poi dall’altra; ma che emozione quando la spiaggia sparisce e si deve scendere dal kayak al volo per non farsi travolgere dalle onde.
I londinesi, che hanno fama di essere freddi e distaccati, si sono rivelati al contrario persone calorosamente ospitali: alcuni componenti del club londinese, oltre ad accompagnarci nei tour in kayak, ci hanno accolto nelle loro case, consegnandoci le chiavi di casa, ci hanno dato piena fiducia, cosa da noi ormai, purtroppo, abbastanza inusuale.
Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che, a partire da Liz, in un modo o nell’altro hanno contribuito a farci trascorrere 5 splendidi giorni. Li aspettiamo tutti il prossimo anno per la Vogalonga 2011 e per qualche escursione in laguna di Venezia ed oltre.